Perché ci sono dei rovi nel frutteto-giardino di Montebelluna
Qualche giorno fa è uscito un articolo di Laura Bon sul Gazzettino a proposito del frutteto giardino incompreso che avevo realizzato a Montebelluna nel 2006, di cui avevo già parlato in questo sito. Vorrei poter rispondere e raccontare il mio punto di vista. Fin da quando l’ho piantato e seminato ho apportato gratuitamente il mio contributo, per difenderlo dalle critiche che derivavano dalla mancanza della comunicazione necessaria al suo godimento. Venivo interpellato solo dopo qualche articolo sul giornale che accusava l’amministrazione di non eseguire la manutenzione. Le volte che ho agito senza essere convocato, invece, sono quelle in cui comunicavo al Comune che chi doveva eseguire la manutenzione, apportava danni alle piante. Il giardino infatti ha sempre avuto il proprio piano di manutenzione del costo annuo di 700 € lordi, e non è pertanto un intervento “ibrido” tra selvatico e coltivato, ma solo un luogo trascurato in cui le piante stanno sicuramente meglio rispetto a come sarebbero ridotte oggi dal livello tecnico della manutenzione che si intendeva fornire. Concordo con chi crede che il parco versi oggi nell’abbandono, ma non è per i costi di manutenzione, poichè lo scrivente è ancora a disposizione per quella somma a fornirla sulle piante da frutto, in cambio di quella corretta informazione che si deve alla cittadinanza e che non si è voluta fare. Infatti non fu consentita una piccola spesa necessaria ad un cartello destinato alla spiegazione del giardino/frutteto, dove si elencavano tutte le varietà da collezione contenute. Pertanto, riguardo ai costi di realizzazione del verde del Parco Sansovino, posso dirvi che invero furono molto bassi (importo complessivo delle opere a verde 18.000€) rispetto ai costi dei manufatti; se anche qualcuno li ritenesse alti, sappia che rappresentavano un investimento economicamente ed ecologicamente sostenibile per i bassi costi di gestione, per assurdo oggi falsamente additati come capitolo gravoso da mantenere. Ne avremmo di cose da dire! Scrivetemi se volete sapene di più
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